Per la sua forma, e per essere una sorgente di vita, l’uovo fu visto dai popoli antichi come principio cosmogonico e come rappresentazione del caos primigenio dal quale si origina l’ordine delle cose. Nella cultura esoterica dei popoli mediterranei identificava la dialettica tra la vita del cielo e quella sotterranea e fu associato perciò ai culti della nascita e della morte e, per analogia, ai riti di passaggio tra la fine di un ciclo temporale e l’inizio di un altro, particolarmente nel periodo primaverile. In quanto derrata alimentare, l’uovo è sicuramente il cibo che ha mantenuto nei millenni un´ identità costante, per quanto riguarda la forma, la dimensione e la composizione; ma è anche quello che è presente in tutte le esperienze gastronomiche, in qualsiasi tempo e sotto qualsiasi latitudine, con una posizione di grande rilievo, sia come protagonista, che come comprimario o gregario nell’allestimento delle pietanze. Costituisce infatti, da solo, in frittata o affogato, un alimento ricco ed energetico, soprattutto quando, come in questa ricetta, è combinato con una base amilacea (il pane) e con vegetali (gli spinaci, un classico degli abbinamenti anche in altre preparazioni a base di uova).